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Al Lener di Marcianise giornata dedicata alla legalità: presentazione del libro “A testa alta” di Paolo Miggiano

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Sabato 17 maggio 2013, presso l’Istituto Tecnico Commerciale e Per Geometra “P.S. Lener” di Marcianise, nella sala conferenza col pienone degli studenti tutti attenti e partecipi di una lezione atipica rispetto a quelle di ogni giorno, ci è stata la presentazione del libro “A testa alta” di Paolo Miggiano, una storia di resistenza alla camorra, una “guida” per percorrere quella strada detta della legalità lungo la quale tanti inciampano, facendo del male a sé stessi ma soprattutto ad altri, vittime innocenti. All’invito del dirigente scolastico Alfonsina Corvino hanno risposto con piacere per un confronto con l’autore, Mimma e Matilde Noviello, due dei quattro figli di Domenico Noviello ucciso a Castel Volturno il 16 maggio del 2008 perché “colpevole” di non essersi mai sottomesso alle estorsioni dei camorristi-sanguisughe; il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere Alessandro Diana con il consigliere dello stesso Ordine Gabriele Amodio. Tra gli intervenuti il presidente della pro Loco Umberto Riccio, componente di Libera. L’incontro è stato moderato dal giornalista Franco Tontoli, vicepresidente dell’Associazione Provinciale della Stampa. Il saluto ai convenuti è venuto dalla dirigente Alfonsina Corvino mentre quello dell’amministrazione comunale di Marcianise è stato portato dall’assessore Anna Arecchia e dal presidente del Consiglio Giuseppe Tartaglione. Particolarmente intense ed incisive le parole dell’assessore Anna Arecchia che è insegnante ed è vedova di un maresciallo dei carabinieri vittima del dovere, premiato alla memoria con Medaglia al Valore. Ha parlato, quindi, come mamma, come insegnante e come persona che porta ancora le ferite di una perdita lacerante, quella del marito, uomo servitore dello Stato. Paolo Miggiano ha parlato del protagonista del suo libro, di Federico Del Prete, commerciante ambulante assassinato dalla camorra nel febbraio del 2002 a Casal di Principe. Un uomo immolatosi perché difendeva gi interessi di una categoria tartassata, spremuta dalla camorra, un uomo vissuto sempre a testa alta. Paolo Miggiano, già elicotterista della Polizia di Stato, è attivamente impegnato nella Fondazione P.o.l.i.s che si occupa delle politiche integrate di sicurezza e, soprattutto, dei familiari delle vittime della criminalità organizzata. Intensa e commovente la testimonianza di Mimma Noviello, giovane madre, insegnante, primogenita di quattro figli orfani di genitore che del lavoro aveva fatto la sua bandiera, per la famiglia e per la comunità di San Cipriano d’Aversa in cui vive fin quando non fu stroncato da mano criminale. Solito il “reato”: essersi opposto al pizzo che colpiva la sua attività di titolare di scuole di guida. Dopo gli interventi degli avvocati Diana e Amodio, tre studenti, Brunella Raucci, Pasquale Pucci e Angelo Carrino hanno rivolto domande a Paolo Miggiano, a dimostrazione dell’interesse dei giovani a un problema che continua, purtroppo, a caratterizzare la vita nella nostra provincia, un “virus” che la costante educazione alla legalità impartita in scuole attente come l’Istituto Lener, finirà prima o poi per essere debellato.


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